“La fede è un dono che va coltivato”

Nella Domenica della Divina Misericordia, anche festa dell’Unità Pastorale, padre Placido ha riflettuto proprio sulla Misericordia di Dio, a partire dal Vangelo del giorno, con l’episodio di San Tommaso, e dalla rivelazione di Santa Faustina Kowalska. Ecco le parole del parroco:

“Siamo a una settimana dalla Domenica di Pasqua ed è una domenica un po’ particolare: Papa Giovanni Paolo II decise di dedicarla alla Divina Misericordia. Egli era polacco e conosceva bene Santa suor Faustina Kowalska, la quale ebbe una rivelazione. Sono tantissimi i santi della Chiesa Cattolica e quasi tutti hanno avuto rivelazioni e segni della presenza di Dio; la fede non è prodotta da una dimostrazione o dal fatto che uno vede un segno, però non si basa nemmeno su cose generiche e strane che non si possono verificare: quanti santi hanno avuto relazioni personali con Gesù! In questo caso Gesù si presenta a suor Faustina Kowalska indossando una tunica bianca, presentando le mani e il costato e i piedi feriti, perché le piaghe dei chiodi dopo la Risurrezione non spariscono, ci sono ancora, ma sono luminose e non più segno della sofferenza e della cattiveria dell’umanità, bensì della luce dell’amore di Dio; dal costato del Cristo uscivano un raggio rosso e raggio blu e Gesù disse: questa è l’acqua che purifica e questo è il sangue che santifica, ma purtroppo gli uomini non si fidano più di me, non credono alla mia infinita misericordia; attraverso questa immagine che ti dono possano tornare ad avere fiducia.

Il tema della fede è un tema difficile: perdonaci, Gesù, se alle volte, come Tommaso, non ci fidiamo. Tommaso, dal momento che non c’era quando Gesù appare ai discepoli la sera di Pasqua, pretende una rivelazione per sé, vuole esserci anche lui, vuole toccare con mano e così una settimana dopo Gesù appare e accade quel che abbiamo letto. E Gesù gli dice: Tommaso, non essere più incredulo, ma credente. Gesù oggi lo dice anche a noi, perché, per quanta fede abbiamo, non possiamo mai adagiarci, nel senso che la fede è un dono che va coltivato, dobbiamo decidere di dare spazio ed energie e forza e impegno a questo dono, perché se uno ha il dono di saper giocare a calcio, ma anche il dono della fede, se dedicasse tutto il tempo al calcio e nulla alla fede come può crescere questa fede? Tutti i doni, se non li coltivi, finiscono per morire; anche avere l’attitudine di suonare il pianoforte è un dono, ma diventa bravo colui che ci si dedica per tante ore e se non si coltiva quel dono non si diventa grandi pianisti.

La fede è un dono, ma se non ti ci dedichi non diventerai un grande cristiano; senza dono non si fa niente, ma anche senza impegno farai molto poco. Chiediamo a Gesù, che è tutta misericordia, di farci credere nel suo amore. Quando ci accorgiamo di avere giornate faticose, sbagliate, cose che non vanno bene, abbiamo bisogno di un amico e questo amico è il Signore: Signore, tu mi perdoni anche se ho sbagliato? Sì! Allora fidati della mia misericordia, non essere così orgoglioso da pensare di non averne bisogno! In un momento di silenzio ripetiamo nel cuore la preghiera di Santa Faustina: Gesù, confido in te! E sentiamo che davvero possiamo confidare in Gesù”.