
Nell’omelia della Sesta Domenica di Pasqua padre Placido ha ricordato i Sacramenti celebrati nel fine settimana: la Cresima dei ragazzi di terza media e la Prima Confessione dei bambini di terza elementare. Grandi doni che hanno ricevuto loro, ma che dicono molto a tutti. Ecco le parole del parroco:
“Ieri pomeriggio abbiamo celebrato la Confermazione con don Tiziano Telch, che in rappresentanza del Vescovo ha conferito questo dono a tredici ragazzi dell’Unità Pastorale, a tre di Romallo e a uno di Tregiovo; oggi abbiamo i bambini di terza elementare hanno vissuto la loro Prima Riconciliazione.
Dovete sapere che prima ero a pranzo con degli amici: c’era uno psicoterapeuta, un altro amico che si occupa di inserimento lavorativo di persone svantaggiate e due insegnanti; a un certo punto ho detto che dovevo andare a celebrare appunto la Prima Confessione e i miei amici si sono meravigliati: così piccoli e già sono chiamati a riconoscere che c’è il male e a chiedere perdono? Ebbene, dopo questa celebrazione ho considerato che in realtà è una meraviglia: abbiamo insegnato loro delle cose belle; che sbagliamo e che ci sia il male lo sappiamo tutti e lo sanno anche i bambini, tant’è vero che raccontiamo loro le fiabe. Nelle fiabe ci sono lupi cattivi, streghe, bambini che vengono abbandonati: ma cosa raccontiamo ai nostri bambini? Fiabe piene di mostri e cose pericolose! Ma c’è un motivo: la fiaba poi continua e i bambini lo vedono che ci sono cose pericolose nel mondo, ma imparano anche che alla fine il bene prevale, che alla fine ogni cosa si può risolvere.
Ecco perché i nostri bambini oggi hanno portato un sasso e poi gli è stato dato un fiore, che però non era per loro: l’hanno donato a Gesù e sono stati loro stessi, davanti a due fiori che sono avanzati, a proporre di regalarli alle catechiste. Come nelle fiabe, anche nel mondo il male c’è e i bambini lo sanno e quante volte anche da piccoli siamo stati male e abbiamo vissuto fatiche e non era tutto rose e fiori, abbiamo avuto anche sconfitte, ma è importante dire ai bambini: stai sereno, è inevitabile fare qualche errore, ma il Signore ti è vicino e ti perdona e ti incoraggia e ti aiuta. Sono in terza elementare, sì, ma non è troppo presto e infatti tutti avevano qualcosa da dire e tutti hanno fatto la loro confessione e tutti hanno sorriso quando gli è stato dato il fiore. E il tuo fiore, il tuo dono è proprio sentirti perdonato e non è solo un dono che viene fatto a te, ma anche un dono che tu fai agli altri, perché una persona che si sente perdonata, riconciliata, benedetta è una persona diversa, ogni tanto farà un sorriso, ogni tanto sentirà un po’ di gratitudine, ogni tanto farà qualche gesto buono.
Ci rendiamo conto che il mondo sta andando avanti perché c’è un sacco di gente che, al di là di quello che deve fare, fa delle cose buone che non sarebbe tenuta a fare? Se chi fa il bene smettesse di farlo spariremmo tutti in un attimo! Questo mondo va avanti perché c’è chi lascia una pietra e riceve un fiore!
Ci sono segni a milioni della vita eterna, perché è qui che tutto si decide, è qui la guerra tra bene e male, è qui che vinciamo le guerre, è qui che vince la pace! Finché ognuno di noi non sentirà questa profonda responsabilità non ci sarà la pace nel mondo; c’è pace nel mondo? Non lo so, ma io faccio in modo che ci sia pace qui, perché se c’è pace qui allora c’è più pace nel mondo!
Queste cose le insegniamo ai nostri bambini, ma siamo tutti testimoni: questi Sacramenti non devono essere episodi speciali, ogni domenica ci troviamo per ricordarci queste verità e ai nostri ragazzi di Cresima ieri dicevo che sempre di più saranno loro a decidere se venire o non venire in chiesa, se pregare o non pregare, se essere persone autentiche, sincere e oneste oppure se pensare solo al loro interesse. Dipende da te, perché c’è uno spazio sacro, che è quello della libertà umana, dove nessuno può entrare da un certo punto in poi, se non te stesso.
Tutti questi doni ci dà il Signore… e noi come lo ricambiamo? Sentiamo che ancora non siamo stati abbastanza riconoscenti verso il dono meraviglioso dei nostri bambini e dei nostri ragazzi che affrontano la vita riconoscenti e impegnati a dare buone testimonianze di fede.
Il Signore conclude il Vangelo in questo modo meraviglioso: ‘Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e io lo amerò e mi manifesterò a lui’. Il Signore ci parla: smettiamola di parlare dei preti e ascoltiamo Gesù, che ha detto che si manifesta a noi. Questo è il nostro impegno: l’incontro personale con Lui. Chiediamo che anche in questa Messa nella Parola e nell’Eucaristia ci sia data la gioia di questo incontro”.