“Sentiti guardato dal Signore”

Nella liturgia della XXII Domenica del Tempo Ordinario il Vangelo inizia con la parola “avvenne” e da qui ha preso le mosse padre Placido nella sua omelia, nella quale, come sempre, ha riportato alla concretezza dell’oggi le parole del Vangelo; ecco quanto ha detto il parroco:

“‘Avvenne’, dice il Vangelo di Luca. Le cose accadono, avvengono, e ciò che avviene ci interpella; Aristotele diceva: ‘I fatti sono nostri amici’ e Sant’Agostino, che era aristotelico, ripeteva queste parole. I fatti sono nostri amici. Ma quando cominciamo a non vedere più la realtà e a raccontarcela, allora le cose avvengono inutilmente. È avvenuto, ma tu non c’eri, ti stavi raccontando un’altra versione dei fatti, stavi guardando un altro film, non la realtà.

‘Avvenne’; e cosa avvenne? Avvenne che Gesù fu invitato a casa del capo dei farisei e c’erano tutti i farisei che lo guardavano: perché lo guardavano? Pensiamo forse che l’osservassero pieni di amore? No, l’osservavano per coglierlo in fallo. E noi come lo guardiamo Dio? Quando diciamo: ma Dio dov’è? ma se Dio c’è perché permette queste cose? ma perché Dio ha permesso proprio a me questa cosa, cosa ho fatto di male? Quando diciamo queste cose stiamo guardando l’idea che abbiamo di Dio, non stiamo guardando Dio. Il problema di fronte al disastro di questi tempi è che non guardiamo più alla realtà, perché si sta realizzando la parola di padre Pio da Pietrelcina: stiamo vivendo i tempi dello scatafascio, della sovversione di tutti i valori: non è possibile che questa mattina al giornale-radio (e vi dico che è avvenuto davvero) si sia dato più spazio al corso per degustatori di tiramisù che non a quello che sta succedendo a Gaza, dove un milione di persone stanno scappando con i carretti e questa notte ne hanno ammazzati altri settanta, perché mentre scappano li bombardano e anche ieri dieci persone sono morte di fame e questa mattina Israele ha decretato lo stop a qualunque aiuto, quando sono mesi che non fa passare gli aiuti… e noi stiamo qui magari a dire: dov’è Dio in tutto questo? Sai dov’è Dio? È forse nella religione di Trump, che è un cristiano? O in quella di Biden, che è cattolico? O in quella di Netanyahu, che è ebreo? È lì Dio?

I farisei osservavano Gesù e Gesù osservava loro; com’è diverso lo sguardo di Gesù! Si potrebbe dire: ma anche Gesù muove una critica. Certo, perché è ora di finirla di pensare che siamo torri d’avorio in cui nessuno può dirci niente: Cristo ci guarda e ci dice che non va mica bene così! Grazie, Signore, benedico la tua critica, perché l’amore sa correggere, l’amore sa parlare, l’amore sa dirti che stai sbagliando senza farti sentire una persona sbagliata: non sei tu sbagliato, a volte fai cose sbagliate. Siamo qui, a cominciare da me, davanti a un Maestro infallibile, santo, buono, che ha dato la vita per noi; ma tra il primo e l’ultimo posto noi lo mettiamo normalmente all’ultimo. E non parlo della gente che ce l’ha con la Chiesa: parlo di noi, parlo di me. Normalmente mettiamo il Maestro all’ultimo posto, prima ci sono i nostri ego: bisogna apparire, bisogna fare, bisogna darsi da fare… comincia a lasciarti fare e poi magari farai anche qualcosa di buono, sentiti guardato dal Signore: quando è stata l’ultima volta che ti sei fermato, ti sei messo sotto lo sguardo di Dio? Spero sia adesso, spero che non stiate perdendo tempo con me, ma stiate facendo riferimento a Lui. Lo sguardo del Signore è forte e penetra nelle giunture, nel midollo, dice San Paolo, come una spada taglia, recide, sceglie.

Non metterti al primo posto, scegli l’ultimo posto, perché quando sarà il momento colui che invita ti dirà: amico, vieni più avanti. Gesù non sta parlando di questa terra: se ti metti all’ultimo posto in questa terra facilmente ti danno anche una pedata per farti andare più indietro, nessuno verrà a dirti: vieni più avanti. Gesù sta parlando della Vita Altra e chi parla è Colui che ci ha invitato all’esistenza, perché noi siamo qui perché siamo stati invitati; Egli dirà: amico, vieni un po’ più avanti. Non perché saremo onorati dagli altri, bensì sentiremo onorata la nostra esistenza: ogni volta che siamo stati all’ultimo posto, ogni volta che ci siamo sentiti sbagliati, ogni volta che abbiamo fallito eravamo con il Cristo, perché, per quanto la creatura possa mettersi all’ultimo posto, è sempre al penultimo, in quanto all’ultimo c’è sempre Gesù.

La Parola di Dio è infinita, abbiamo fatto due passi su un cammino che mostra una montagna meravigliosa, ma se vogliamo due passi appunto li abbiamo fatti. Adesso ci fermiamo un attimo, facciamo pace con tutti gli ultimi posti che sono nella nostra vita e ammettiamo che alle volte siamo un po’ troppo appariscenti, c’è qualcosa che non va, e accettiamo che il Maestro ce lo indichi con amore“.