Il 26 dicembre è stato un giorno particolare: vi si celebra Santo Stefano, ma quest’anno, essendo domenica, era anche la festa della Santa Famiglia di Gesù, Giuseppe e Maria. A Revò e Cloz, dunque, le cui chiese sono dedicate a Santo Stefano, la festa è stata doppia e il parroco padre Placido l’ha sottolineato nell’omelia: ecco le sue parole.
“È un’occasione provvidenziale che si uniscano oggi la festa della Santa Famiglia e quella di S.Stefano, perché ci aiuta a riflettere sul legame tra il Bambino Gesù e il primo martire della Chiesa.
Quel bambino lo portano la madre e il padre: vivere il mistero della famiglia è certamente entrare nel mistero dell’amore e così c’è qualcosa che accomuna Maria e Giuseppe con Santo Stefano: ognuno a modo proprio vive con grande amore verso il Signore. L’amore è la caratteristica di qualunque vocazione, che tu metta su famiglia o sia da solo; ciò che fa la differenza nelle cose è proprio la quantità di amore che ci metti. Non è immaginabile che Maria e Giuseppe non amino quel figlio e così Stefano non è diventato diacono per predicare, ma per servire le povere vedove nelle mense.
Stefano insomma segue Gesù in una via molto semplice di carità concreta: preparare il cibo, fare da mangiare, distribuirlo a chi non ne ha e per questa via di amore concreto arriva a conoscere il Figlio di Dio al punto tale da dare la vita per lui e andare in estasi e cogliere i misteri divini. Allora capiamo che non ha senso dire: ah ma se avessi famiglia! Ah ma se avessi una famiglia diversa! Ah ma se invece fossi da solo! Tutte sciocchezze! Comincia ad amare e il resto ti sarà mostrato! Comincia a credere sul serio, cerca di rendere significativa la tua vita, fai in modo che il fatto che tu sia al mondo o non ci sia non siano la stessa cosa! Qualcuno possa dire grazie che ci sei, perché hai aiutato una persona! Non c’è bisogno di più! Vogliate bene e ricercate la giustizia!
È l’amore che fa la differenza, è inutile che stiamo lì a girarci intorno, l’amore dice se stai onorando la vita oppure no. Come ha detto San Giovanni, questa la volontà di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato e vi amiate gli uni gli altri. Ma sia ben chiaro: credere senza amare equivale a non credere. Questo è il più grande imbroglio che possiamo farci nella vita: illuderci di essere credenti perché magari andiamo in chiesa. Se la nostra vita è stata priva di amore in realtà non abbiamo mai creduto. Allora se vogliamo proprio sbagliare buttiamoci dalla parte dell’amore, perché è impossibile amare sul serio e non essere credenti: chi ama crede sempre, perché se non altro crede che è importante fare del bene, se non altro crede che c’è la possibilità di fare qualcosa di buono per il prossimo. Se fai questo allora, quando il Re glorioso stenderà la mano sul tuo capo e tu dirai: ‘Signore, ma quando ti ho fatto del bene? Quando ti ho dato da mangiare? Quando ti ho dato da bere? Io non me ne sono accorto’, Egli ti risponderà: ‘L’hai fatto a questi piccoli, quindi l’hai fatto a me’.
La carità ci svelerà se abbiamo avuto fede, ma la fede senza carità svelerà solo la miseria che siamo stati. Insomma in questa vita o ci mettiamo amore concreto o non siamo discepoli, il resto sono dettagli, questa è l’essenza. Teniamoci vicino al cuore tutto questo, anche quando ci sembra di non capire. Maria e Giuseppe ‘non capirono ciò che gli aveva detto’; non capirono, ma la Santa Famiglia e rimasta comunque unita, quei genitori non hanno pensato: ‘Troviamoci un Dio più comprensibile’. Ci sono cristiani che fanno storie perché non hanno capito perché Dio ha fatto questo o quello… calma! Certo che il momento del dolore va rispettato. Ma anche Maria e Giuseppe non hanno capito, eppure hanno continuato a camminare.
Tieniti il mistero vicino al cuore e capirai il significato profondo di ciò che ti accade! Ma tienilo lì, non fuggire, non raccontarti storie, stai con la tua croce vicino al Signore. A Natale ci viene detto già tutto quello che serve per vivere bene. Cominciamo, come diceva San Francesco! Mettiamoci all’opera! Sono giorni pieni di grazia e di luce: approfittiamone!
La Santa Famiglia ci benedica e sostenga tutte le nostre famiglie, così come sono! E Santo Stefano, l’incoronato, ci dia la forza anche oggi di perseverare sui passi di quel bambino che ci è stato dato!”.