Alla sera di sabato 30 aprile a Brez hanno partecipato tutti insieme alla Messa pre-festiva della Terza Domenica di Pasqua, insieme alle loro famiglie, i bambini che nel mese di maggio riceveranno il perdono di Dio nella Prima Confessione, quelli che incontreranno Gesù Eucaristia nella Prima Comunione e i ragazzi che otterranno la conferma del dono dello Spirito Santo nella Cresima. Tutti loro sono stati presentati alla comunità e così i loro nomi sono stati letti, uno a uno, all’assemblea. Da questo speciale rito padre Placido è partito per la sua riflessione, certamente rivolta a confessandi, comunicandi e cresimandi, ma come sempre utile a tutti. Ecco le sue parole:
“Gesù ci chiama sempre per nome. Nel giorno dei Sacramenti Gesù vi vedrà uno alla volta, singolarmente, volendovi bene a uno a uno, perdonandovi a uno a uno, offrendosi per la Comunione e donando lo Spirito Santo a ognuno personalmente. Si dice che Dio non vede la foresta, ma ogni singolo albero. Intendiamoci: è bellissimo vedervi qui tutti insieme; ma dobbiamo ricordarci che il Signore chiama per nome. E a cosa ti chiama?
La Confessione significa perdono: il Signore chiama a ricevere il perdono. E ricordatevi che Dio perdona sempre: non è importante il vostro peccato di fronte all’amore di Dio. In questi giorni di Pasqua abbiamo visto due grandi peccatori che hanno tradito Gesù: Giuda e Pietro. Sapete qual è la differenza tra Giuda e Pietro? Hanno fatto un cammino molto diverso e alla fine Giuda non ce l’ha fatta, mentre Pietro è diventato il primo Papa. Giuda si è fermato al proprio peccato, Pietro invece si è lasciato guardare da Gesù e così ha cambiato il proprio sguardo; Pietro non si è fermato al proprio peccato, ma ha guardato Gesù e ottenuto il perdono. Per questo poi ha potuto anche donarlo quel perdono. Confessione infatti è certo essere chiamati a ricevere il perdono di Gesù, ma, così chiamati, è anche dare il perdono di Gesù. Se siamo perdonati dobbiamo cercare di perdonare. Il perdono dona grande libertà: quando sei perdonato ti senti meglio, più libero; se invece sei arrabbiato con chi ti ha fatto un torto ci pensi un giorno, una settimana, un mese, un anno, dieci anni… basta! Quando lo perdoni dici basta e ti senti liberato: perdono ricevuto, perdono dato.
La Comunione poi è meravigliosa. Tutti questi Sacramenti sono segni sacri, sono sacri eventi che ricorderete per tutta la vita: tante persone faranno cose belle per voi e ve le ricorderete per sempre. La Chiesa vi vuole bene, la comunità cristiana fa per voi delle cose bellissime, perché è il Signore Gesù che le ha detto di farle: ecco la Comunione! Certo significa che Gesù è veramente presente in quel pezzo di pane consacrato; ma, come avviene per il perdono, che una volta ricevuto va anche donato, anche nella Comunione, ricevuto Gesù, bisogna anche donarlo. In altre parole bisogna proprio fare comunione, creare comunità. Capiamolo con un esempio: perché, se facciamo la catechesi qui, poi ognuno non va a prendersi i Sacramenti dove vuole? La risposta è una domanda retorica: come si fa a fare davvero comunità se si fa così? Bisogna creare comunità, volersi bene, frequentare la comunità, stare insieme, perché è così che si crea la comunità dei cristiani, la Chiesa! Ricevere la comunione è fare comunione. Qualcuno pensa: quando la Comunione è fatta ormai sono di Gesù e Gesù è mio e degli altri non mi interessa niente… questa non è comunione! Oppure uno va a fare la Comunione e subito dopo litiga con tutti e in comunità non aiuta mai… questa non è comunione! Questo è egoismo spirituale! Non cadiamoci! Voi farete bene la Comunione e uniti a Gesù cercherete di essere uniti e andare d’accordo con gli altri e creare comunità.
La Cresima è un po’ più difficile, perché lo Spirito Santo viene dato affinché siamo testimoni e il termine greco per testimone è martire. Vuol dire che la fede comincia a costare un po’ di più: comportarsi da cristiani e ragionare da cristiani non è così scontato. Quando tutti fanno delle sciocchezze, quando si fanno dei danni agli altri, quando ci si fa del male e si dice che tanto lo fanno tutti, Cresima è dire di no, è aiutare. Sarà una battaglia dura: da una certa età in poi essere cristiano significa essere un guerriero, ma un guerriero serio, non un guerriero sciocco, non uno che si fa solo vedere; l’unica cosa da far vedere è che sei onesto, sincero, che hai una parola che ha valore. Questa è la tua battaglia. Il Sacramento della Cresima è impegnativo e l’unico modo per riuscire a viverlo bene è continuare a pregare, a frequentare, a farsi aiutare dal Signore. Già lo sappiamo che molti dopo la Cresima non frequenteranno più, lasceranno, ed è una scelta vostra, perché piano piano la fede diventa un affare tra voi e Dio. I genitori possono dare una buona testimonianza e speriamo che anche la comunità dia una buona testimonianza. Ma dovrete scegliere voi. Io vi posso dire solo questo: scegliete il bene e sarete felici! Guardate che a questo mondo il massimo che potrete avere nella vita è proprio essere felici! Poi se pensi che essere felice pensi sia avere i soldi in banca o essere più forte di tutti o dominare, allora sei rovinato. Pensa invece a quanto è bello essere felice essendo contento di quello che hai e vivendo la verità che Gesù ci insegna! Se scegliete il bene sarete felici; il male all’inizio darà un po’ di euforia, ma poi vi lascerà sempre tristi e arrabbiati. È una via difficile, ma con l’aiuto del Signore ci si riesce e per questo ottenete lo Spirito Santo.
Il tempo ormai si è fatto breve, non manca più molto: cercate di intensificare la preparazione! La Messa vissuta meglio, le preghiere fatte con più convinzione, qualche opera buona: non è strano che un bambino aiuti la mamma perché sa che poi andrà a fare la Prima Comunione; non è male se qualcuno si ricorda di perdonare il proprio fratello perché sa che poi sperimenterà il perdono di Dio nella Prima Confessione; non è una brutta cosa che un ragazzo dia una mano a un amico perché sa che presto farà la Cresima, cioè diventerà un cristiano più convinto, più forte.
Preparatevi tutti! Anzi: prepariamoci tutti, perché questi bambini e ragazzi possano vivere al meglio questi Sacramenti! E voi viveteli bene e ve li ricorderete per tutta la vita! E vi aiuteranno per tutta la vita!”.