La Quarta Domenica di Pasqua coincide quest’anno per la nostra Unità Pastorale con la festa di San Floriano a Brez, della cui parrocchia è titolare e patrono. Nella sua omelia domenicale padre Placido si è soffermato su alcune famose parole del Vangelo di Giovanni, quando Gesù afferma che “nessuno strapperà le mie pecore dalla mia mano”. È ciò in cui ha creduto fermamente San Floriano, soldato che ha accettato di morire ucciso nelle persecuzioni imperiali contro i cristiani pur di non rinnegare la propria fede; è ciò in cui siamo chiamati a credere anche noi e crederci significa vivere più serenamente. Ecco le parole del parroco:
“Il Vangelo di questa domenica fa parlare un Gesù pre-pasquale: siamo al capitolo decimo del Vangelo di Giovanni. Eppure questo Vangelo è fortemente illuminato dalla luce della Pasqua: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano» (Gv 10,27-29).
Essere nelle mani di qualcuno… ci capita nella vita di dire: ‘Sono nelle tue mani’. Possiamo dirlo con grande fiducia e grande senso di affidamento; oppure altre volte diciamo: ‘Oddio, in che mani sono finito!’. Qui si tratta di essere nelle mani di Dio. Ma di un Dio crocifisso e risorto.
Cosa ha aggiunto tutto questo alle mani del Cristo? Quando il Cristo ha pronunciato queste parole non aveva ancora le mani forate, non c’erano ancora quelle piaghe gloriose a dire che questo pastore è disposto a tutto. Perché quelle piaghe hanno reso più forti le sue mani: nessuno mai potrà strapparci da quelle mani. Questa è la grande fiducia.
Come sarebbe bello se potessimo dire con fede: ‘Siamo nelle mani di Dio, nelle mani di un Padre buono, siamo nelle mani del Cristo crocifisso e risorto’! È inevitabile che ci siano giornate faticose, periodi anche tristi nella vita. Ma nella fede si può recuperare sempre questa certezza nelle cose importanti: noi siamo nelle mani di Dio! E andando avanti nel cammino di fede si può conquistare certezza anche nelle cose meno importanti, quelle quotidiane: anche lì si può arrivare alla certezza che tutto è nelle mani di Dio. Allora la vita comincia a essere più leggera, iniziamo a capire cosa vuol dire ‘il mio giogo è leggero, il mio carico soave’: è così perché non lo porti più da solo, sei nelle mani di uno più forte di te, più grande di te, qualcuno che ti ama di un amore infinito.
In ogni momento dell’esistenza ripetiamo: ‘Sono nelle mani di Dio’! Cerchiamo di avere fiducia anche nei momenti faticosi: neppure la morte del Cristo ha potuto strapparci dalle sue mani! E chiunque può ricorrere a queste mani, a questo abbraccio!
Riserviamoci qualche attimo di silenzio, entriamo nel nostro cuore, entriamo in noi stessi e diciamoci: ‘Sono nelle mani di Dio’. Nessuno mai può mai strapparci da questo abbraccio e dalla forza e dalla serenità che queste mani sanno comunicarci”.