“Fare il bene costruisce un ponte sull’abisso”

Nella Ventiseiesima Domenica del Tempo Ordinario il Vangelo continua il discorso iniziato la domenica precedente, con al centro il tema della ricchezza, dei beni materiali e, più precisamente, del loro uso. Proprio su questo si è dunque concentrato padre Placido nella sua omelia, sottolineando come sempre che il Vangelo deve parlare, e in effetti parla, a noi. Ecco le parole del parroco:

“Per la seconda domenica di fila Gesù torna sul tema del rapporto che abbiamo con i beni di questo mondo, con il denaro, con la ricchezza. E tutto sta nel canto al Vangelo: Cristo, che era ricco, si è fatto povero per arricchirci. La ricchezza che ci porta Gesù è una ricchezza che scalda il cuore, che illumina gli occhi, che ci dà conforto, pace e serenità.

Tutto questo non possiamo chiederlo alla ricchezza materiale. Tuttavia, se sappiamo usare bene dei beni materiali, anche dalla ricchezza può venire qualcosa di buono. Domenica scorsa ci è stato detto di farci degli amici, di usare bene quello che abbiamo, perché qualcuno un giorno abbia misericordia di noi e possa dire: questa persona mi ha aiutato. Oggi ritorna l’immagine di questo ricco, di cui non viene detto il nome; sappiamo però che aveva una lauta mensa, mentre il povero era la possibilità del ricco, non la sua seccatura, eppure il ricco neanche se ne era accorto! Era la sua concreta possibilità di bene e non chiedeva molto: si sarebbe accontentato di quello che cascava dalla tavola del ricco, come fanno i cagnolini.

Il povero era la via di salvezza di quel ricco e gli sarebbe costato così poco: quello che è drammatico è che alle volte fare il bene davvero ci costa poco, ma proprio poco, e non lo facciamo! Ed è così importante: fare il bene apre una strada, o meglio costruisce un ponte, un ponte su quell’abisso che il Vangelo cita poco dopo, quando tutti e due muoiono. Lazzaro, il povero, che probabilmente non ha avuto neanche sepoltura, è stato portato nel seno di Abramo, in cielo, e così la situazione si rovescia. Abramo lo spiega al ricco: il ricco ha avuto tutti i beni in vita, mentre il povero è ricco ora. C’è un cambio e allora dovremmo preoccuparci anche noi, che abbiamo tanti beni in questa vita.

La vita ci ha dato tanto: facciamo un po’ di bene, condividiamo, teniamo un cuore libero, non attacchiamoci troppo alle cose materiali! Più ci avviciniamo a Dio, più ci sentiamo sereni. E quando ci sono le grandi prove – e la vita non le risparmia a nessuno – riusciamo a trovare conforto e forza per andare avanti. È ovvio che per vivere abbiamo bisogno dei beni e lo sa bene anche il Padre buono che abbiamo bisogno anche del denaro; ma il problema è pensare che la soluzione sia nel denaro, che da lì derivino la gioia e la serenità… quanti litigi, quante famiglie sfasciate, quanta cattiveria quando c’è di mezzo il denaro! Guardiamo anche a livello planetario: in questo momento, fra le tante, c’è ancora una grossa guerra tra fratelli cristiani…

Il ricco ragiona così: che scocciatura quando il povero bussa alla mia porta! Magari mi tocca pure spendere dei soldi per questo povero! Che scocciatura questi migranti che arrivano! Come possiamo accoglierli? La realtà è che dobbiamo fare delle scelte e lasciare che la fede ci sia da guida. Dall’altra parte infatti c’è l’orgoglio, c’è Satana: Satana è il nemico del genere umano e la cosa che più gli dà soddisfazione è vedere persone che si ammazzano a vicenda. Per noi il Figlio di Dio è morto in croce e noi ci ammazziamo senza pietà l’uno con l’altro: è uno stravolgimento! Cristo insegna l’amore e il perdono e noi seguiamo Satana nella sua follia omicida!

Troviamo la via del cuore, troviamo la via del bene! Gesù non ci sta insegnando altro che questo! E allora avremo maggiore serenità, non solo dentro di noi e in famiglia, ma anche in questo povero mondo!”.