Nella Prima Domenica di Quaresima a Cloz durante la Messa si è celebrato anche il Battesimo di una bambina. Così padre Placido nella sua omelia ha voluto tenere presente sia il Battesimo sia l’inizio della Quaresima e trovare la connessione tra questi due eventi, sempre tenendo presente la Parola di Dio proposta dalla liturgia. Ecco le parole del parroco:
“Oggi portiamo al fonte battesimale una bimba e con lei vogliamo tutti essere in qualche modo al fonte battesimale: ricordiamoci di come siamo rinati da acqua e Spirito Santo, proviamo a ricordare qualche volta che cosa questa nostra fede nel Cristo ha donato alla nostra vita. Alle volte non siamo abbastanza grati a Dio per tutto il bene che ci ha insegnato e ci ha fatto e per tutto il male che ci ha evitato, per la saggezza con la quale ci guida ogni giorno se siamo docili.
Portare una piccola creatura al fonte battesimale vuol dire dischiuderle la dimensione soprannaturale della quale non possiamo fare a meno: ‘Non di solo pane vive l’uomo’. Gesù non vuole imporci un carico oppure obbligarci a qualcosa; ci dice solo: guarda che sei fatto per qualcosa di grande, in te vive una realtà grande. Ed è quella realtà che Satana nel deserto cerca di negare, sottoponendo il Figlio di Dio a delle prove alle quali, in lui, noi tutti siamo sottoposti. Non illudiamoci: se ci sembra che la nostra vita cristiana non sia posta a prove e tentazioni forse non stiamo davvero camminando nella vita cristiana, perché è inevitabile vivere prove nella vita, per le nostre inconsistenze, per le inconsistenze di chi vive con noi, perché Satana prova a vedere se ci fidiamo più di lui o del Cristo. Notiamolo: tutti e due citano la Scrittura, entrambi la citano, ma c’è una Parola di Dio che viene usata per toglierti la speranza, la fiducia, l’amore; e c’è una Parola di Dio che viene usata invece per il tuo bene.
Allora torniamo alle radici del nostro Battesimo: inizia un tempo santo, la Quaresima. Il numero 40 è così importante: spesso indica la preparazione di un grande cambiamento. Pensiamo ai quarant’anni nel deserto prima di entrare nella Terra Promessa; pensiamo ai quaranta giorni di digiuno di Elia prima di salire al Monte Santo, l’Oreb; pensiamo ai quaranta giorni prima che Gesù fosse portato al Tempio per la Presentazione; pensiamo alle quaranta ore tra la morte e la Risurrezione. Quaranta indica quindi un tempo pieno, totale, ma anche la preparazione a qualcosa di grande.
Così la nostra Quaresima è tempo di preparazione alla Pasqua e oggi immergiamo questa bimba nel mistero pasquale del Signore Gesù morto e risorto; e contemporaneamente la uniamo a un popolo che dovrebbe camminare alla luce della fede pasquale. Non dimentichiamolo mai: ogni Battesimo nella comunità ci rende più responsabili della nostra fede e dovrebbe rendercene più consapevoli; se abbiamo il coraggio di ammettere un bimbo nella nostra comunità dobbiamo dire che siamo la comunità dei credenti nel Cristo, perché altrimenti a cosa lo ammettiamo? A un gruppo di persone che va in ordine sparso, ognuno con la sua fede vissuta in qualche modo? Come i genitori e i suoi familiari si impegnano a educarli bene, noi ci impegniamo verso tutti i nostri piccoli anche nella fede, perché venendo tra noi possano trovare una comunità che da una buona testimonianza.
Intendiamoci, sono inevitabili le tentazioni, ma con Gesù non dobbiamo temere: fidiamoci di lui, della sua Parola, ascoltiamo lui e non il tentatore. Il tentatore esiste, si fa presente, Satana lavora nella nostra vita, magari sotto traccia, nascosto, quando ci toglie la speranza e la fiducia e ci rende tristi e nervosi. Questa roba non è Dio, ma è uno che è invidioso e rancoroso, perché ha detto di no a Dio e facendo così pensava di diventare chissà chi e alla fine è diventato sì principe, ma di questo mondo. Allora attenzione quando guardiamo i grandi della terra, perché, dice Satana, ‘i regni di questo mondo sono miei e li do a chi voglio io’. Manteniamo la mente libera da queste suggestioni diaboliche: la pace si fa in ginocchio, pregando, umiliandosi, comprendendo che il cattivo è dentro di noi.
Presentiamo questa bambina al fonte: l’acqua e lo Spirito Santo quanta forza ci danno! Ringraziamo Dio per la nostra rinascita da acqua e Spirito Santo e invochiamo la benedizione per questa bimba e per tutti i bambini del mondo!”.