Nella Undicesima Domenica del Tempo Ordinario, quando la liturgia propone il brano di Vangelo in cui Gesù chiede di pregare il padrone della messe perché mandi operai nella sua messe, si è concluso l’anno catechistico e anche questo spunto ha colto il parroco nell’omelia. Ecco le sue parole:
“Ci sono delle belle immagini nella Parola che abbiamo sentito. Certamente toccante è l’immagine di Gesù che osserva la stanchezza, la sfinitezza di persone che sono come pecore senza pastore, non conoscono la direzione, si sentono abbandonate a se stesse: questo fa muovere di compassione Gesù, che perciò chiede che ci siano persone che condividono questo suo desiderio, questo suo slancio di fare il bene, di indicare la via.
È la preoccupazione pastorale del Cristo: offrire una guida, un aiuto, un sostegno, essendo lui il primo e l’unico vero pastore, ma chiamando poi attorno a sé altre persone che condividano questo compito. È qui il segreto di tutto: per collaborare col Cristo bisogna anzitutto accettare di essere chiamati a lui. ‘Chiamò a sé i dodici’; perché non dice ‘chiamò i dodici’? Non bastava: li ‘chiamò a sé’ perché il primo movimento è quello di stare col Cristo; e poi li inviò chiedendo loro di fare del bene.
Questa preoccupazione personale di Gesù è sicuramente condivisa dai Vescovi, dai sacerdoti, dai religiosi, ma è una preoccupazione che va condivisa anche tra i laici, nelle famiglie, nel lavoro, nella scuola e ovunque si sente che c’è un bisogno di umanità, di conforto, di guida. Non presentando se stessi, ma, uniti a Cristo, portando la sua Parola e il suo esempio. Allora oggi vogliamo ringraziare chi quest’anno ha condiviso questa preoccupazione, in particolare i nostri catechisti e catechiste; vogliamo ringraziare chi ha accompagnato i nostri ragazzi e giovani: anche questo è un modo bello di allargare l’opera di Gesù, il Buon Pastore.
Gesù non ha voluto fare tutto da solo, ha chiesto il nostro aiuto. Ed è importante che anche noi non vogliamo fare tutto da soli, ma sentiamo che nella comunità, nell’aiutarci a vicenda realizziamo questa Parola di Gesù, la volontà di consolare, guidare e confortare. Chiediamo al Signore di riuscire a continuare sul suo esempio ad allargare lo spazio della nostra fede, perché sempre più persone, che si sentono stanche e sfinite non avendo una guida e non sapendo bene dove andare, trovino nella Chiesa l’aiuto e la guida necessari”.