“Diventare se stessi è la grande sfida che la Madonna del Carmelo ci pone”

I giorni passati sono stati quelli della festa della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo a Revò: giorni intensi nei quali i coscritti del 2004 hanno portato la statua della Madonna del Carmine, hanno accompagnato la Madre e hanno compiuto la coscrizione, un rito di passaggio e di crescita che è stato al centro delle riflessioni che padre Placido ha rivolto ai giovani, parlando però come sempre a tutti. Ecco alcune parole del parroco:

Care giovani e cari giovani coscritti del 2004, care famiglie, fratelli e sorelle tutti, ecco davvero una bella festa! Ecco davvero un momento significativo! Quante volte si è ripetuto questo gesto, quante volte dei giovani hanno camminato portando l’immagine della Madre; ma questa volta, cari coscritti, questo è avvenuto grazie a voi, voi avete portato la Madre, voi l’avete accompagnata, voi avete fatto la fatica e voi ora siete qui.

Allora questo diventa un momento prezioso: provate, cari ragazzi, a sentire che adesso non c’è niente di più importante che essere qui con tutti voi stessi, semplicemente essere qui, e poi il resto si farà dopo; adesso voi siete qui e qui c’è qualcuno che ha qualcosa da dirvi, perché quello che voi oggi compite è un gesto misterioso, un rito di passaggio, uno di quei momenti che in tutte le culture e in tutte le epoche segna la rottura con il passato e l’inizio di qualcosa di nuovo.

Se è così, o voi siete presenti a questo momento oppure questo momento vi passerà accanto ma non vi toccherà. Chi ha da dirvi qualcosa è il Signore Gesù, che vi ha accolti nella sua casa, che diventa però anche la vostra casa e oggi siete qui perché questo luogo sia sempre casa vostra, sia sempre un luogo a cui tornare per ritrovare incoraggiamento, fiducia, perdono, gioia e benedizione. Non ci sono tanti posti al mondo in cui si possa avere tutto questo; ma ogni volta che noi ci mettiamo ai piedi della Madre tutto questo ci viene dato in dono, perché è evidente che nella vita tutto è Grazia, anche se a voi forse state molto combattendo per ottenere delle cose, per formarvi, per crescere; ma alla fine tutto è Grazia e benedizione, anche la vostra voglia di crescere.

Anche l’essere qui è un dono di Dio, perché senza il suo amore non ci sareste, non sareste qui senza la Parola di Gesù che sta all’inizio di questo cammino; sono le due paroline semplici all’inizio del Vangelo che abbiamo letto: ‘Strada facendo’. Cari ragazzi, io so poco di voi, ma una cosa la so, perché la dice il Vangelo: anche voi siete in cammino, come tutti siamo sulla strada. Pensate che i primi cristiani venivano definiti ‘quelli della strada’, ‘quelli che stanno camminando’ e Gesù dice di se stesso: ‘Io sono la via’, io sono la strada che dovete percorrere.

Allora oggi diventa così importante che ognuno di voi sappia dove si trova. All’inizio della Bibbia c’è una domanda che Dio rivolge ad Adamo, sono le prime parole di Dio all’uomo: ‘Adamo, dove sei?’. Oggi il Signore lo chiede a ciascuno di voi: dove sei in questo momento? Adamo risponde con la tristezza, perché si vergogna e ha paura e si nasconde; se noi guardiamo ai nostri peccati e ai nostri errori tutti abbiamo paura e tutti potremmo andare a nasconderci; ma se crediamo che il Signore Dio non ci fa delle domande per spaventarci, bensì per creare una possibilità, per iniziare un cammino, allora questa domanda diventa importante: dove sei in questo momento della tua vita? perché se ti stai nascondendo? forse a causa dei tuoi limiti o di quello che la vita già ti ha portato? Se ci nascondiamo, se abbiamo paura, davanti a questo rito di passaggio possiamo anche pensare che l’importante è che passi in fretta, che la vita verrà dopo: purtroppo spesso la vita è quella cosa che ci accade mentre siamo occupati a fare altro e si può arrivare anche a novant’anni aspettando di vivere: farò dopo, farò dopo…

Ragazzi, il tempo c’è, ma bisogna cominciare a utilizzarlo bene. E lo state facendo anche essendo qui, davanti alla Madre. Ognuno lo dica a stesso: in questo momento tu sei nel posto in cui Dio ti vuole; forse fino adesso hai sempre sbagliato, ma qui sei nel posto giusto e Dio vuole esattamente che tu sia qui in questo momento, avendo forse fatto migliaia di chilometri per non mancare questo appuntamento.

Cari ragazzi, voi oggi siete nel posto giusto, perché siete con la Madre e siete su quella via che si chiama Gesù Cristo. Voi dovete camminare e il primo passo che dovete fare è accettare di essere voi stessi: non può camminare un altro al posto vostro e non dovete fare il cammino di un altro o che vuole qualcun altro, anche se fossero i vostri genitori a dirlo. Segui la strada di Dio, segui la tua strada, la via unica e irripetibile, perché ognuno di voi è unico e irripetibile: qui non c’è mai stato nessuno identico a voi, voi siete la novità che Dio fa! Ogni tanto, davanti al male del mondo, qualcuno si rivolge a Dio: ‘Signore, perché non fai nulla?’. Dio con estrema sincerità ci risponde: ‘Io ho fatto qualcosa: ho fatto te! Tu sei la novità! Tu sei la cosa buona che può cambiare il mondo!’. Credetelo: viene da Dio quel desiderio che ognuno ha di sincerità, quando vi accorgete che le cose di cui siete sommersi non bastano; e questo mondo si salverà o morirà a partire dal fatto che le persone si lascino colpire al cuore.

Questo cammino comincia e non sarà breve; è un cammino vero, personale, perché alla fine si capisca una cosa: devi semplicemente diventare te stesso e nessun altro, ma in modo autentico e nel modo più bello che ti riesce. Diventare voi stessi è la grande sfida che questa festa della Madonna del Carmelo vi pone. Con Gesù e l’aiuto della Madre e di Santo Stefano e di tutti i santi che ci accompagnano voi ci riuscirete!”.