“Siamo creature che assomigliano a Dio”

Nella Domenica di Cristo Re nell’Unità Pastorale è ripreso il cammino di catechesi e così le famiglie si sono riunite a Brez per la Messa; in quest’occasione il parroco si è rivolto a loro, ma, come sempre accade, parlando a loro ha parlato a tutti. Ecco le parole di padre Placido:

“Comincia un anno di catechesi insieme e penso che dovremmo sentire che abbiamo una benedizione nel cuore: Dio ci permette di ritrovarci, di stare insieme per un tempo di crescita, di comunità, un tempo in cui insieme cercare di capire il senso della vita, cercare di trovare una speranza negli inevitabili momenti difficili, un orizzonte sullo sfondo del quale collocare tutto ciò che accadrà durante quest’anno.

Penso che essere qui oggi significhi credere che davvero il Signore Dio può aiutarci, è presente, può confortarci, può darci quella luce che ci permette di camminare nelle tenebre. Perché non sono tempi di spensieratezza, non sono tempi facili, veramente stiamo attraversando – come dice spesso il Papa – non un’epoca di cambiamento, il che sarebbe scontato, bensì un cambiamento d’epoca. Cari genitori, penso alle volte anche alle difficoltà che trovate e affrontate con i vostri ragazzi nel vedere come tutto freneticamente evolve; davanti a quelle difficoltà nasce davvero la domanda: ma sto facendo la cosa giusta? stiamo dando ai nostri figli ciò che è veramente necessario? Perché, se è vero che grazie a Dio alle necessità materiali provvedete tutti, ci resta poi il punto di domanda: al di là delle necessità fisiche, come il mangiare e coprirsi, come dare qualcosa di profondo, che aiuti i nostri ragazzi a crescere, ad avere forza interiore, a saper distinguere il bene dal male, ad avere fiducia anche nei momenti difficili?

È necessario che comprendiamo questa complessità: siamo creature che assomigliano a Dio, Dio ci ha creati a sua immagine; e in che cosa gli assomigliamo? Sentendo il dono di così grande responsabilità che è la libertà: nessuno può costringere a nulla, ma è evidente che nel bazar infinito delle possibili scelte alla fine ci si chiede che cos’è quella cosa che ci fa davvero felici, che riesce a dare un senso alla vita al di là dell’euforia, cosa dona un po’ di calma, di dignità, di senso del valore. Oggi per sapere il prezzo delle cose si naviga in internet e si trova tutto; ma sappiamo il valore delle cose, lo conosciamo? O rischiamo di perderlo?

Le cose più importanti della vita non le trovi in internet, non hai neanche in tasca i soldi per comprarle, perché l’amore reciproco, il perdono, la capacità di infondere fiducia e speranza, di superare momenti di fallimento ed errori, tutto questo non lo si trova da comprare: o riusciamo ad averlo dentro o non lo troveremo da nessun’altra parte fuori. Allora oggi vorrei che capissimo che non iniziamo un anno in cui ci saranno delle scadenze da rispettare: la chiesa e la comunità cristiana non funzionano così, non funziona come quando bisogna pagare un biglietto, non c’è ogni tanto un meccanismo che scatta, per cui devi fare la prima confessione e poi la prima comunione e poi la cresima e poi chi lo sa.  Non funziona così. Oggi noi mettiamo dei semi per questa pianta: la fede non funziona con un interruttore che nel momento difficile ti dà la speranza; se non c’è una crescita nel momento difficile poi non sai cosa fare; e anche nei momenti belli, se non impari a valorizzarli, se non c’è gioia vera, se c’è solo un po’ di piacere, poi a forza di provare piacere non lo provi nemmeno più. Cosa facciamo? Continuiamo a comprare cose nuove che dopo una settimana sono già vecchie? Non compriamo cose nuove, piuttosto insegniamo ai nostri ragazzi a diventare nuovi loro! E come si fa a rinnovarsi completamente, ad avere la gioia di crescere? Se questi ragazzi non vedono in noi adulti delle persone che sanno proporre una strada, allora non capiranno, non possono capire, perché i nostri ragazzi guardano a noi e devono poter cogliere la bellezza della vita nei nostri occhi.

È una bellissima sfida, ma quando li avete messi al mondo lo sapevate; e ancora di più oggi è una sfida scommettere sulla vita, perché i tempi sono difficili. Ma se i tempi sono difficili noi stiamo insieme, lasciamo che siano i profeti di sventura a togliere la speranza e la fiducia, mentre noi andiamo dal Re, il Re di tutto. Quel giorno il Re, che è il Signore Gesù, non vi dirà: sei andato a catechismo? hai ascoltato bene la Messa? hai detto le tue preghiere? No, non vi chiederà questo; vi chiederà se avete accolto lo straniero, se avete fatto un po’ di carità al povero, se siete andati a trovare una persona malata. Vi chiederà questo, sicuramente; però io vi garantisco che se non preghiamo, se non ascoltiamo la Parola, se non celebriamo l’Eucaristia, noi queste cose non le facciamo, perché nonostante ci troviamo qui e ogni settimana il Signore ci richiama e ci dice cosa dobbiamo fare, nonostante questo è difficile curare il dialogo, essere attenti agli altri. Perciò certamente Gesù non ti chiederà se hai pregato, ma tu non avrai fatto il bene se non avrai pregato, non avrai condiviso il pane materiale se non avrai condiviso il pane del cielo, non saprai vestire una persona nuda se non ti senti vestito dalla sua Grazia e non saprai ascoltare il fratello che ti chiede aiuto se non ti sarai abituato ad ascoltare la Parola di Dio. Perché se la Messa non conta più niente allora niente conta più niente, se perdiamo questo contatto con Dio alla fine conteranno solo le cose e le persone non conteranno più e allora sarà davvero un mondo triste, perché tu non conterai più, perché non vali più tu, ma vali solo per le cose che hai e avrai perso la tua unicità di essere somigliante a Dio.

Ma questo non accadrà, perché noi cominciamo un anno di catechesi fantastico, con catechisti fantastici e con delle famiglie meravigliose, perché ogni volta che venite qui e poi tornate a casa potete dire ai vostri bambini: il Signore ci vuole bene e noi siamo una famiglia splendida e insieme faremo cose bellissime, perché questa Parola non ci dice altro che questo: che Dio si fida di noi ed è disposto a continuare ad aiutarci!”.