Nella Nona Domenica del Tempo Ordinario nell’Unità Pastorale si è celebrata la Messa di conclusione dell’anno catechistico ed è ai ragazzi che si è quindi rivolto padre Placido, ma parlando a loro, come sempre, ha parlato a tutti; ecco le sue parole:
“La Messa è sempre un momento in cui dire grazie al Signore e io spero che voi, ragazzi, sentirete sempre il bisogno, almeno una volta a settimana, di venire qui e ringraziare Dio.
Di cosa possiamo ringraziare? Ci sono vari modi per vivere la vita e certamente un modo è quello di pensare che la vita è bella e ha un senso se si riesce ad avere molte cose; però è strano, perché a volte capita di potersi permettere molte cose, ma ci si accorge che da lì viene fuori poco o nulla, le cose che si comprano dopo un po’ stancano. C’è sempre la spinta comprare, ma ricordiamoci una cosa: il massimo che le cose possono darci è la felicità e quando tu sei contento più di quello non puoi avere; ma se tu vuoi essere contento dell’amicizia e della vita e dello stare con gli altri e del sentirti bene con te stesso, tutto questo è un dono quasi raro. Allora la tua felicità non è nelle cose, perché è dentro di te e nessuno può portartela via.
Le letture di oggi ci danno insegnamenti molto grandi. La Genesi mostra che la prima domanda che Dio ha fatto all’essere umano è stata: ‘Dove sei?’; dove ti trovi? Cari ragazzi, potrà capitarvi nella vita che vi troviate in una situazione brutta; ma Dio ti dice: tu non sei solo in quella situazione! Ed è vero, non siamo soli, perché in ogni momento possiamo dire: sono nelle mani di Dio che è Padre buono e mi aiuterà. Ci aiuta proprio chiedendoci ‘dove sei?’. È importante che ci chiediamo dove siamo, dove siamo finiti, è fondamentale che non ascoltiamo quella parte di noi che ci dice che non ce la faremo mai, che sbagliamo sempre: questa non è la voce di Dio! La voce di Dio è quella di un Padre che se ti chiede dove sei è per aiutarti a tirarti fuori dalle situazioni brutte.
Altro grande insegnamento ci viene dal Vangelo ed è quello di non banalizzare il male. Oggi Gesù viene descritto come colui che libera da Satana. Il male non è solo prodotto dall’essere umano, c’è una realtà che vuole farci sbagliare, che è piena di odio ed è la realtà del diavolo e di chi segue la sua mentalità. Stiamo attenti, dobbiamo saper scegliere con attenzione: non tutti quelli che dicono di volerci bene ci vogliono bene davvero, alle volte hanno degli interessi o hanno bisogno di dimostrare che sono più forti di noi o che riescono ad usarci.
Dentro di noi esiste un luogo dove poter valutare ogni cosa. C’è un momento della vita in cui si fanno stupidaggini; chiediamo al Signore di non farle troppo grosse e sentiamo dentro di noi la sua domanda: cosa stai facendo? dove sei? Le cose veramente belle sono quelle che ci fanno sentire bene con noi stessi e non quelle che facciamo perché le fanno tutti. Cari ragazzi, le nostre comunità pregano con voi e per voi e oggi chiedono al Signore la benedizione su ciò che siete e ciò che farete”.