“Se hai dentro una luce spirituale guardi a tutto in modo diverso”

La solennità dell’Assunta, festa universale della Chiesa, a Cloz diventa particolare festa di comunità, perché nell’Assunta Cloz ha la propria co-patrona, a cui è dedicata la chiesa dove si è celebrata la sagra anche con i coscritti 2005. Ecco le parole che padre Placido ha rivolto alla comunità nella solenne Messa del 15 agosto:

Ci sono eventi nella vita dei singoli e delle comunità che sembrano ricordarci con particolare efficacia che il tempo passa. E io penso che questo evento della festa dell’Assunta a Cloz con i coscritti ci mette davanti agli occhi il tempo che passa: i nostri giovani, fino a poco tempo fa chierichetti, oggi sono ragazzi cresciuti e sono coscritti e cominciano ad affrontare liberamente e consapevolmente la vita.

L’idea della crescita è importante. E la crescita fisica certo colpisce, ma è importante che sia accompagnata dalla crescita psichica: leggere, documentarsi, dibattere, riflettere. La persona cresce dentro e comincia a trovare l’armonia. Però questa armonia fatica a raggiungere l’obiettivo senza la terza crescita: quella spirituale.

‘Spirito e anima e corpo siano irreprensibili davanti a Dio’ dice San Paolo. La dimensione spirituale indirizza e guida le altre crescite. Perché la crescita spirituale la decidi tu e se hai dentro una luce spirituale guardi anche al tuo corpo e alla tua mente in modo diverso. E non pensiamo subito al sesto comandamento, su cui abbiamo insistito per secoli; chiediamoci piuttosto dove sta il rispetto del corpo umano quando lo riduci a brandelli in guerre e violenze? Perché non siamo stati capaci in duemila anni di cristianesimo a rendere la guerra tanto colpevole e vergognosa quanto lo stupro? E invece c’è chi si vanta della guerra! Stiamo distruggendo l’essere umano e il creato con la guerra! E noi siamo tristi spettatori disattenti…

Ecco perché è importante trovare la guida interiore, il dono di vedere dove si deve andare, la crescita spirituale. I nativi americani avevano un rito di passaggio: stavano fermi in un posto per giorni senza cibo e senza acqua chiedendo di avere una visione spirituale. Io spero che sentiamo che queste nostre celebrazioni, questi nostri riti di passaggio, sono vitali. E chiediamo il dono che si perseveri su questa via, perché nulla è più scontato ormai.

Infatti a cosa dobbiamo che questa nostra tradizione si rinnovi ogni anno? Alla nostra fede, alla nostra bravura, alla nostra intraprendenza? Sono ben poca cosa e in realtà questa festa non testimonia tanto la nostra fedeltà, bensì la fedeltà della Madre, del suo amore. Quanto a noi, auguriamo ai nostri ragazzi di trovare sempre l’entusiasmo che hanno: non lasciatevi spingere da nessuno in entusiasmi fasulli, scegliete voi ciò per cui vale la pena. E se aggiungerete una preghiera, ‘Signore aiutami’, supererete tutto, anche se ci saranno momenti difficili. E noi aggiungiamo una preghiera alla Madre: stai con noi, con i nostri figli, con i nostri anziani, con i nostri migranti e anche con chi ha già compiuto il salto e certo dal Cielo partecipa della nostra gioia, perché questa festa, se vissuta bene, aiuta anche ad aprire le porte del Paradiso”.