“Chi ascolta la voce di Dio fa cose che gli altri non capiscono”

La Prima Domenica d’Avvento, oltre che inizio dell’anno liturgico, è stata per l’Unità Pastorale anche inizio dell’anno catechistico nonché Messa di Santa Cecilia, patrona della musica, con il Corpo Bandistico Terza Sponda; su tutti questi aspetti si è concentrato padre Placido nella sua omelia. Ecco le parole del parroco:

“Benvenuti a tutti i bambini e i ragazzi della catechesi: cominciamo oggi questo bellissimo cammino, comincia l’Avvento, comincia l’anno di catechesi e festeggiamo anche Santa Cecilia con il Corpo Bandistico Terza Sponda. È bello cominciare insieme, sempre nella vita si deve cominciare. Per voi bambini e ragazzi è ancora tutto nuovo e allora vi sembrerà sempre di cominciare; noi, che siamo un po’ più anziani, alle volte, a forza di ripetere le cose, non le cominciamo davvero, lasciamo solo che arrivino, che passino. San Francesco, che era molto attento a queste cose, diceva sempre ai suoi frati: cominciamo a servire il Signore, perché finora abbiamo fatto poco o nulla. Come dire che, anche se hai già fatto tanti Avventi, forse quello che hai fatto fino a qui è poco; vivi bene questo Avvento, fatti un punto di onore di viverlo bene, impegnati.

Perché dobbiamo impegnarci? Perché nella vita si impara che le possibilità non sono infinite; certo ci sono tante cose, ma se non sei attento a quanto avviene adesso, se non vedi ciò che hai ora, se non l’apprezzi, questo dopo passerà. Certamente verrà qualcos’altro, ma intanto questa cosa è passata. Bisogna mettere attenzione nelle cose, come quando gli insegnanti a scuola dicono di stare attenti perché poi la lezione passa e magari questa cosa non l’hai imparata. Guardate anche l’attenzione che abbiamo messo nell’accendere la prima candela dell’Avvento; è solo una candelina, però ti domanda: tu accendi me, ma tu ti sei acceso per il Santo Natale? Cosa vuol dire accendersi? Accendersi significa portare luce, gioia, calore. È più bella una candela accesa o una candela spenta? Questa candelina ti chiede di accenderti, di dare il fuoco, di avere coraggio.

Viviamolo bene questo Avvento. Oggi è un inizio, ma se c’è un inizio poi dovrà esserci una fine: è la prima tappa di un cammino insieme, un cammino che deve portarci lontano. Oggi le Scritture dicono che un giorno Gesù tornerà. È un cammino lungo, come quando al mare si vede l’orizzonte lontano. Noi dobbiamo pensare che c’è questo cammino da fare insieme. È questo il senso del nostro anno di catechesi, un cammino da fare insieme con delle tappe. Non perderti le tappe, non saltare le tappe; ad esempio non evitare la Messa pensando che puoi sempre andare alla prossima: ogni domenica c’è un dono sempre nuovo ed è bello che le accendiamo tutti insieme tutte queste candele.

Il mondo ha bisogno di luce e anche tu hai bisogno di luce. Nel mondo succedono tante cose, anche brutte, ma non dovete mai spaventarvi; gli adulti alle volte fanno anche sciocchezze, sono presi dalle cose. Gesù dice che è come ai tempi di Noè. Noè è uno che ha costruito una grande barca in cima alla montagna, quando le barche di solito si fanno al mare; perché allora costruirla in cima a una montagna? Perché dopo la montagna sarebbe stata inondata dall’acqua e la barca poté così partire. La fede alle volte è come costruire una barca sulla montagna: perché vai a Messa e non vai a divertirti, perché vai a Messa e perditempo? Sei fuori di testa! Ma Noè ascoltava una voce che gli altri non sentivano più e chi ascolta la voce di Dio oggi alle volte fa cose che gli altri non capiscono: perché hai dato quel soldino al povero? Potevi tenertelo! Perché pensi agli altri? Puoi farti i fatti tuoi! Perché ti impegni così tanto a studiare? Pensa a divertirti! Come Noè, se tu ascolti un’altra voce fai cose che gli altri, che quella voce non la sentono, non capiscono e pensano che tu sia fuori di testa… non credeteci! Quando voi agite bene e fate le cose bene dovete sentire che quella è una cosa che va fatta perché voi sapete che è importante farla. Tante volte facciamo le cose perché ce le dicono gli altri, ma piano piano dobbiamo sentire che è una cosa che decidiamo noi di fare e se uno ti prende in giro perché hai fatto una barca in montagna, poi vedrai che arriva l’acqua e la montagna sarà mare e chi ha la barca viaggia, mentre chi non ce l’ha affonda.

Questa candelina è come il nostro desiderio di fare insieme questa bella barca, questa grande barca. L’anno di catechesi è come salire tutti insieme su questa barca, però non è una barca già fatta: dobbiamo costruirla insieme. Mi piacerebbe che immaginassimo che la stiamo costruendo, perché poi alla fine dell’anno possiamo farci tutti insieme una crociera. Pensiamo a costruire bene quest’anno e oggi iniziamo bene con questa Messa. Ognuno deve dare il proprio contributo. Vedete che bella questa Messa: c’è chi suona per noi, chi ci fa sentire la bellezza della musica, la corona d’Avvento è semplice, ma bella. L’Avvento è un tempo di bellezza e sempre più imparerete che la bellezza è fondamentale nella vita: le cose più cattive che le persone fanno sono brutte, una persona egoista, che dice sempre ‘io io io’, è brutta, e anche se si veste e si trucca resta brutta; mentre una persona che fa il bene, anche se è semplice, anche quando diventa anziana, è una persona bella. Il bene ci fa belli. Portiamoci via questo e in silenzio ora, con semplicità, facciamo ognuno una preghiera a questa candelina: è semplicemente un’umile candelina, ma se fossimo di notte, in una stanza buia, che bello avere una candelina accesa! Subito ci sentiremmo meno soli! Ringraziamo questa candelina che si è accesa per noi e ringraziamo Gesù, che viene ancora una volta a trovarci”.