“È bello iniziare un nuovo anno nel segno della Madre!”

La sera del 31 dicembre padre Placido ha presieduto a Revò la Messa della solennità di Maria Santissima Madre di Dio e così nel segno della Madre ha chiuso un anno civile per aprire il nuovo e proprio di questo ha parlato nell’omelia, rivolgendosi in particolare ai giovani coscritti del 2003, che hanno aperto così l’anno in cui celebrano simbolicamente il passaggio all’età adulta. Ecco il testo dell’omelia:

“È ancora l’annuncio del Natale che risuona in questo liturgia che segna il passaggio da un anno civile all’altro. Noi in realtà l’anno nuovo l’abbiamo già cominciato col tempo di Avvento, ma è sempre bene riconoscere e vivere in qualche modo anche questa chiusura di un anno per aprirci a quello che viene.

Paolo parla di una pienezza del tempo: cos’è la pienezza del tempo? È quando tutti gli eventi e le cose sono maturate in modo tale da poter dare un compimento. Nel caso dell’Incarnazione c’è una pienezza del tempo cosmica: il figlio di Dio si incarna, colui che era il Verbo preesistente, eterno, diventa uomo; e se lo diventa significa che c’è un concorso di eventi e di situazioni, una grazia tutta speciale che permette al figlio di Dio di scendere e incarnarsi.

Ma questa pienezza del tempo va cercata anche nella propria storia: è importante riconoscere quando un tempo è giunto alla sua maturità per dare frutto. A quel punto infatti maturano le scelte: ci si fidanza, ci si sposa, si mette al mondo un figlio, si cambia lavoro, si finiscono gli studi, si sceglie un nuovo corso. Il tempo crea occasioni, ma nessuna occasione si crea per chi non ha l’animo attento e il cuore vigile e anche la capacità di decidere e di scegliere.

Abbiamo davanti a noi i nostri coscritti del 2003: certamente il tempo della giovinezza è tempo di attesa, ma anche tempo di pienezza, in cui gli eventi maturano e si prendono delle decisioni che vanno illuminate dall’alto, dalla fede. A Natale l’abbiamo detto: mangiatoia è anche il nome di una costellazione, è un insieme di stelle, cioè una luce che viene dall’alto e scende fino al luogo umile dove mangiano gli animali. Ma proprio lì si crea una grazia particolare, proprio nell’umiltà.

Allora non aspettare a prendere decisioni quando sarà tutto glorioso! È nell’umiltà della quotidianità che vanno prese le decisioni! Non c’è niente di più concreto e glorioso di una mangiatoia dove mangiano gli animali! Senza la sua umiltà e semplicità gli animali non vivono e lì scende la luce, lì scende il Verbo, lì viene a stare il Dio-con-noi, che deve diventare il Dio-con-me! Non dire ‘quando sarò realizzato’ oppure ‘quando sarò splendido come stella allora sarò figlio di Dio’! No! La luce scende dove sei, fosse anche una mangiatoia! Il Signore viene, non hai scuse, non puoi dire di essere troppo povero o troppo sbagliato o troppo peccatore: sii solo disponibile, fatti capacità e accoglienza e il Signore verrà!

La Madre suggerisce e suggella tutto questo: la Chiesa ci fa chiudere un anno e aprire uno nuovo nel suo nome. È bello iniziare un nuovo anno nel segno della Madre: lei è provvidente, semplice, vicina, sincera, quotidiana, è lei sempre quello di cui abbiamo bisogno; se noi ci fidiamo di lei ogni cosa arriva al tempo giusto. Perché la vita non si dipana di spettacolo in spettacolo, di vittoria in vittoria; il tempo si dipana invece con le sue stagioni, con tempi in cui tutto sembra fermarsi e poi si riparte, come questo tempo, che può essere un tempo pieno di paure oppure un tempo in cui aggiungiamo un di più di speranza, di coraggio, di fiducia.

La Madre c’è, la Madre può, la Madre interviene, la Madre ci dà l’Emmanuele, il Dio-con-noi! Chiudiamo e apriamo questo tempo di pienezza invocando la Madre, ringraziandola e tenendola vicina al nostro cammino!“.