“Guardare ogni cosa andando oltre”

Nella solennità dell’Ascensione padre Placido ha voluto offrire una riflessione breve, ma come sempre intensa. Non si tratta infatti di una festa da vivere con leggerezza: nella sua profonda connessione con la Pentecoste essa infatti ci riporta alla realtà delle cose e di noi stessi, per comprendere ancora una volta che quanto celebriamo non è staccato dalla realtà, non è altra cosa rispetto alla nostra vita. Tutt’altro: anche l’Ascensione ci serve perché ci spinge a guardare tutto andando oltre. Ecco le parole del parroco:

“«’Ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto’. Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo» (Lc 24,49-51). È una festa di ascesa e di Spirito quella dell’Ascensione: nelle letture di oggi i richiami allo Spirito sono tanti, a collegare questa celebrazione al grande dono della Pentecoste, che si festeggerà domenica prossima.

Ma perché questo collegamento? Perché Ascensione significa andare su, andare oltre per ritrovare lo Spirito del Signore nel profondo di ogni cosa. Sembra una contraddizione, ma in realtà è proprio qui il senso di questa festa: abbiamo detto altre volte che la via per andare in su è quella di andare in giù. E il Cristo, ascendendo, promette proprio l’invio dello Spirito: «Io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso» (Lc 24,49).

Ecco che cos’è l’Ascensione: andare oltre per gustare l’autentica realtà. E questo va fatto in ogni manifestazione della vita: andare oltre ciò che pensi di essere; andare oltre una società che spesso conosce il prezzo delle cose, ma non il loro valore; andare oltre nel guardare le nostre famiglie, che non sono solo la somma di qualità ed errori, ma qualcosa di più grande; andare oltre l’idea comune dell’amore… c’è qualcosa di più profondo!

Ecco il Cristo che ascende e ascendendo promette il dono dello Spirito: è come se dicesse di guardare ogni cosa andando oltre. Di più: è come se dicesse di guardare anche te stesso andando oltre. Guardate oltre e vi troverete!

Il Vangelo apocrifo di san Tommaso a un certo punto mette in bocca a Gesù un’immagine bellissima: ai discepoli il Signore dice: ‘D’ora in poi alzate una pietra e là sotto ci troverete me, spezzate un legno e dentro ci sono io’. Tutta la realtà parla di Dio a chi la sa interpellare e interpretare… andando oltre!

Questa la festa dell’Ascensione: Cristo sale per invitare noi a trovarlo scendendo nelle profondità. Il Cristo è nascosto nel cuore di ogni cosa e solo chi va al cuore lo trova. Impossibile normalmente per noi, ma non se confidiamo nella sua benedizione e se accogliamo il dono dello Spirito Santo. Fare Pasqua è tutto qui: aprire il cuore al dono dello Spirito. Invochiamo lo Spirito e prepariamoci a vivere con gioia profonda il dono della Pentecoste”.