Nella Domenica delle Palme padre Placido ha voluto lasciare che a parlare fosse il Vangelo della Passione, che nella liturgia di tale festa si legge appunto per intero, quest’anno nella versione dell’evangelista Marco.
Ecco perché la sua riflessione è stata molto breve, proprio perché, ha detto, il racconto della Passione “è già di per sé così eloquente” che non ha bisogno di aggiunte.
La Passione è insomma così eloquente che solo Gesù, eventualmente, può commentarla; e così padre Placido ha proprio fatto parlare lo stesso Cristo: “Mi permetto di commentare – ha detto il parroco – solo con poche parole che Gesù stesso disse a sant’Angela da Foligno, dopo che lei aveva proprio meditato questo Vangelo”.
Sant’Angela da Foligno fu una mistica, terziaria francescana, vissuta a cavallo tra XIII e XIV secolo, soprannomina ‘maestra di teologia’ per la profondità dei suoi scritti, riflesso delle sue visioni mistiche: “Dopo che lei aveva meditato il testo della Passione, Gesù disse ad Angela: ‘Non ti ho amata per scherzo, non ti ho servita per finta e non ti ho trattata con distacco’“.
Sono queste parole, dunque, pronunciate dallo stesso Gesù, l’unico commento possibile al Vangelo della Passione. Lo comprese bene la santa di Foligno: “Sant’Angela riferisce che in quel momento, avendo ascoltato queste parole del Cristo, capì come dalla Passione di Gesù emergesse tutto l’amore di Dio; dice lei: ‘Compresi che ero io che amavo Dio per scherzo, ero io che facevo finta di servirlo, ero io che lo tenevo sempre a distanza'”.
Dalle rivelazioni fatte da Gesù a sant’Angela da Foligno, ha concluso a questo punto padre Placido, ci viene dunque l’esortazione: “Portiamoci nel cuore questa vicinanza di Dio, questo amore non per scherzo, e seguendo l’esempio di sant’Angela cerchiamo di imitare questo amore nella sua generosità e nella sua forza!”.